E se ti dicessi che il nostro secondo cuore si trova nei polpacci?
Suona folle, vero? Eppure, i muscoli dei polpacci possono essere chiamati il tuo “secondo cuore”...
Ogni volta che cammini, sali le scale o semplicemente ti alzi in piedi, questi potenti muscoli delle gambe si attivano: si contraggono, si stringono e spingono il sangue verso l’alto, di nuovo verso il torace.
Esatto — le tue gambe letteralmente pompano la vita di ritorno al cuore.
E questo potere nascosto fa molto più di quanto immagini:
- Favorisce una buona circolazione
- Previene la formazione di pericolosi coaguli
- Riduce gonfiore, vene varicose e la sensazione di gambe pesanti
- Abbassa il rischio di trombosi venosa profonda
Ma se stai seduto o in piedi troppo a lungo? Il “secondo cuore” tace. Il sangue ristagna. La pressione aumenta. E i problemi sono dietro l’angolo.
Ecco perché ogni passo che fai non è solo movimento… è medicina. Ogni camminata è un piccolo gesto che tiene in moto la tua salute.
Il tuo corpo ha bisogno di muoversi — non per vanità, ma per sopravvivenza.

Correre per vivere, non vivere per correre
C’è chi vive per correre. Tutto rigore, cronometro, tabelle, performance. Io invece corro per vivere. Perché mi fa stare bene, mi rilassa, mi dà il permesso di godermi i piaceri della tavola senza troppi sensi di colpa. È il mio modo per bilanciare le cose. C’è chi va camminare. Fa bene lo stesso.
Ai tempi migliori, correvo davvero tanto: 10 km il martedì, 10 km il giovedì, e la mezza maratona la domenica. L’ho fatto per un po’ di anni (non mi ricordo neanche quanti). Eh sì, in quel periodo, il dimagrimento è arrivato quasi senza accorgermene. Non era il mio obiettivo, ma è stato un effetto collaterale piacevole, era fisiologico. I pantaloni cadevano meglio, la camicia si chiudeva senza tirare. E soprattutto, mi sentivo più leggero — dentro e fuori.
Dopo qualche decennio di corsa, e svariate migliaia di chilometri lasciati alle spalle, posso dire che la corsa non è mai stata per me una gara da vincere.
A vent’anni correvo per tenermi in forma, 10 o 12 chilometri alla volta. Poi, verso i 35, ho cominciato ad allungare le distanze. Non per obbligo, non per arrivare primo, solo per sfidare me stesso.
15K, poi 18, 21, 25, 30, 35… e alla fine anche la maratona. Yahoo! Ogni passo è stato una scoperta. E ogni chilometro, una conferma: corro perché, malgrado la fatica, è una fatica che rilassa. Sto bene mentre corro, e sto bene dopo, anche se sono stanco.
Quando qualcuno mi chiede perché lo faccio, rispondo sempre: “Perché mi rilassa.”
Allora se pensi di affacciarti al mondo della corsa, fai japanese walking (se non sai che cos’è leggi l'articolo precedente), oppure semplicemente vai a camminare, continua così, non forzare troppo, e se ti piacerà, tutto il resto verrà da solo.
Non avere la paura di fallimento, se non provi non potrai fallire. Se ci provi…….almeno hai provato.

Dimagrire è solo l’inizio
Correre oppure camminare aiuta a dimagrire? Sì. Ma il vero cambiamento non si ferma sulla bilancia o taglia dei pantaloni. Quando perdi peso, il corpo cambia — e anche la pelle ha bisogno di attenzioni. È come se ti dicesse: “Ok, hai fatto il tuo, ora tocca a me. Ho bisogno di prendere un pò di tono”
La pelle del corpo ha bisogno di essere tonificata.
Nel mio centro estetico trovi trattamenti tonificanti della pelle. Dopo la perdita di peso/dimagrimento, è normale che la pelle perda un po’ di elasticità e tono, soprattutto in zone come addome, cosce e glutei.
Questi trattamenti aiutano a:
· Stimolare la produzione di collagene ed elastina
· Migliorare la microcircolazione e l’ossigenazione dei tessuti
· Rassodare e rendere la pelle più compatta e uniforme
· Ridurre l’aspetto di lassità cutanea in modo naturale e progressivo
Prendersi cura della pelle dopo un percorso di dimagrimento è un gesto di rispetto verso se stessi. È un modo per completare il cambiamento, per sentirsi bene non solo nei vestiti… ma anche nella propria pelle.
